In questo difficile momento storico in cui l’emergenza sanitaria legata alla pandemia da Covid-19 si associa inevitabilmente a quella umanitaria ed economica, riflettere sul tema delle nascite premature induce a ripensare al tema antico della lotta per la sopravvivenza. A quella lotta in cui l’essere umano, a volte, fin dal momento in cui viene al mondo è chiamato ad affrontare e superare sfide in cui altri essere umani, a loro volta, sono chiamati di fronte al tribunale della vita e devono con l’aiuto della coscienza individuale, della scienza, della tecnologia e di Dio, porsi al servizio dell’essere più indifeso e misconosciuto: il neonato prematuro.

Anche quest’anno opportunamente quindi come non mai l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) istituisce la Giornata Mondiale del Neonato Prematuro, il World Prematurity Day. In questo giorno il neonato pretermine diventa il centro dell’universo-infanzia, si ricordano le difficoltà delle famiglie che vivono l’esperienza di un figlio prematuro e si celebrano i progressi e i successi della Neonatologia e, in fondo, della scienza medica,  cui il neonato prematuro con le sue peculiarità cliniche e assistenziali quotidianamente fa da volano e da stimolo nel passato come nel presente. Una giornata ricca di eventi e di attività promossa dalle tante organizzazioni internazionali che si occupano del tema con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sulle difficoltà e i sui rischi di un parto prematuro. Ricordiamo che ogni anno circa 15 milioni di bambini nascono prima del termine, cioè prima della 37ma settimana di età gestazionale e ben un milione non sopravvive. La prematurità è un fenomeno globale che interessa il 5% delle nascite nei Paesi più sviluppati e fino al 18% in alcuni Paesi in via di sviluppo. Le nascite pretermine e il basso peso alla nascita sono la prima causa di mortalità neonatale e a livello globale rappresentano la seconda causa di mortalità infantile. Come sottolinea l’OMS, queste cause possono essere prevenute migliorando l’assistenza e le cure prima e dopo il parto sia per le madri che per i neonati. I bambini nati prima del termine, in generale, presentano un più elevato rischio di complicazioni per la salute e condizioni croniche che possono avere un impatto sul loro sviluppo futuro e sulla vita di relazione. Bisogna inoltre fare i conti con il dolore che provano i neonati. Tanto minore, infatti, è la loro età gestazionale tanto maggiore è la loro percezione del dolore. Non solo, le frequenti esperienze dolorose che il neonato prematuro sperimenta durante la sua degenza in terapia intensiva determinano reazioni simili allo stress dell’adulto e causano importanti reazioni metaboliche che possono complicare le patologie in atto ma soprattutto modificare la capacità di sentire il dolore e reagire allo stress per il resto della sua vita. In questa nostra epoca in cui il calo demografico è una costate a tutte le latitudini, il neonato prematuro, la sua sopravvivenza e la qualità della sua vita rappresentano  di per sé un bene prezioso per le famiglia e, di riflesso per la società.  Pochi Paesi Europei hanno messo in atto politiche mirate all’assistenza specifica  per i neonati e, nei luoghi in cui queste strategie sono state attuate, il tasso dei neonati pretermine è al di sotto della media europea. Un aspetto importante su cui agire riguarda la prevenzione e la consapevolezza dei genitori. Infatti l’informazione sui rischi, sui sintomi e sullo stile di vita da tenere, in special modo durante la gravidanza, risulta carente o del tutto assente. In Italia ogni anno nascono prima del termine circa 40 mila neonati ovvero il 6.9 % dei nati vivi e la Società Italiana di Neonatologia (SIN) sottolinea che l’assistenza mostra livelli qualitativi non inferiori a quelli di altri Paesi Europei e Oltreoceano, pur restando ancora troppe le differenze tra le regioni. Per migliorare la qualità dell’assistenza ai neonati prematuri la SIN ha realizzato il Neonatal Network, un database nazionale, piattaforma operativa per i Centri Nascita di tutt’Italia che permetterà ad ogni Neonatologia Italiana di disporre di dati, informazioni e casi clinici nonché di notizie ostetrico-perinatali e problematiche neonatali, al fine di migliorare così l’assistenza e la terapia nei neonati pretermine. Il Reparto di Neonatologia - T.I.N. dell’Ospedale di Crotone diretto dal Dottor Antonio Belcastro, in cui il numero delle nascite in generale registra un significativo aumento in controtendenza rispetto a quanto si verifica a livello regionale e nazionale, da alcuni anni  ha avviato la costituzione di un  suo database in linea con le raccomandazioni della SIN. Il riconoscimento dei diritti del neonato prematuro è sancito dalla Carta dei Diritti del Bambino Nato  Pretermine approvata con grande lungimiranza dal Senato della Repubblica Italiana il 21 dicembre del 2010 con l’obiettivo di tutelare i diritti inalienabili di un bambino che, anche se nato prematuro, deve essere considerato una persona che ha bisogno di attenzioni, assistenza e cura. Allo stesso tempo questo documento esprime vicinanza e sostegno ai genitori di questi bambini. Su questa falsariga l’U.O. di Neonatologia – T.I.N. di Crotone partecipa insieme alle Neonatologie Italiane a questa Giornata Mondiale nel Neonato Prematuro nella consapevolezza di una ritrovata identità storica e culturale sancita da un prodigioso percorso scientifico, organizzativo e assistenziale, in cui l’umanizzazione delle cure rappresenta il valore aggiunto e la punta di diamante per affrontare le sfide e i nuovi linguaggi della medicina moderna e dell’inarrestabile  progresso scientifico. La T.I.N. di Crotone in occasione di questo evento si illuminerà di viola, il colore simbolo della prematurità, sulla scia di quanto faranno le Neonatologie di tutto il mondo in omaggio al neonato prematuro. In questo giorno i Dirigenti Medici, le Infermiere, le Puericultrici e le OSS del Reparto di Crotone che quotidianamente, nel silenzio dell’operosità, dedicano le loro attenzioni umane e professionali al neonato si stringono idealmente intorno a tutti i neonati prematuri che lottano per la vita, ai loro genitori coinvolti attivamente in questa lotta, ai Neonatologi e alle infermiere dei Reparti Neonatologici italiani che si impegnano per loro senza riserve di alcun genere per il solo amore della nostra professione. Infatti qual è il fine teleologico, cioè il finalismo, della nascita pretermine nell’ordine della natura, della storia, della religione, della vita individuale? Possiamo dire che la storia di un neonato prematuro è la storia corale di tanti genitori che hanno percorso questo cammino, di altri che lo hanno appena intrapreso, di chi lotta al loro fianco per la vita dei loro figli, piccoli nati prima della loro alba fisiologica, che hanno combattuto e combattono per rimanere su questa terra con tutte le loro energie. Auguri a Te, quindi, piccolo bambino dai mille destini, dalle mille avventure, dalle mille sofferenze, dalle mille gioie ma con un solo volto e un solo sguardo: quello della fierezza, della forza, dell’attaccamento alla vita. Un inno alla resistenza e alla speranza di cui sono capaci solo gli essere umani fin dal loro primo giorno di vita come risalta nella foto-simbolo di questo momento epocale che ha fatto il giro del mondo: il neonato che si aggrappa tenacemente alla mascherina del medico. Meravigliosamente insieme nel momento della nascita, meravigliosamente insieme verso il futuro!

News